Da quando gli umani hanno iniziato a misurare lo scandire delle ore, è stato il potere a normare il tempo. Oggi, il sistema socioeconomico nel quale viviamo continua a dettare i ritmi delle attività umane, andando a erodere progressivamente anche l'unico spazio che non era stato ancora colonizzato: quello del sonno. Come reazione a questa pervasiva monetizzazione di ogni minuto della nostra esistenza, sta nascendo una nuova consapevolezza, capace di tradursi in istanze politiche. Dal movimento cinese Tang Ping all'ormai ventennale lotta catalana per una Reforma Horària, dagli squilibri di genere nel lavoro di cura all'esplosione delle diseguaglianze nelle metropoli, dalle riconversioni urbanistiche orientate alla prossimità alla diffusione del digital detox, questo saggio racconta criticità e rivoluzioni in atto nel rapporto fra la nostra società e la dimensione del tempo e demistifica la narrazione che vede nella tecnologia uno strumento di liberazione dalla schiavitù degli orologi.