Lavorando nei margini de "L'interpretazione dei sogni", Jacques Derrida penetra tra le pieghe del testo freudiano portando in luce la natura disseminale del concetto di resistenza all'analisi. Ma, se non si dà una nozione univoca di resistenza, anche il concetto di analisi vacilla, si decostruisce, esponendosi alla possibilità del suo al di là. La psicoanalisi diviene così per Derrida il luogo strategico a partire dal quale ripensare tutta la tradizione della ragione analitica, anche nel suo rapporto con la dimensione etico-politica. "Resistenze" è un testo non solo per ricostruire il confronto derridiano con la psicoanalisi, ma anche per comprendere il ruolo che questo confronto ha svolto nell'evoluzione del pensiero del maestro della decostruzione.