Questo libro fa emergere la centralità dell'impresa filosofica di Charles S. Peirce intorno al tema del realismo sul fronte tanto degli interessi di metafisica quanto di gnoseologia. È già la sintesi introduttiva di Vinicio Busacchi, che offre una ricostruzione del ruolo del realismo nel pragmatismo americano e del realismo pragmatista nelle ricerche filosofiche contemporanee, a dare prova di ciò. Ed essa trova conferma nei tre capitoli che compongono il libro: il primo (di Giovanni Maddalena e Michela Bella) propone una lettura riattualizzante del realismo di Peirce procedendo criticamente dagli "esiti indesiderati" del pensiero postmoderno; il secondo (di Vincent Colapietro) suggerisce una lettura originale di Peirce a partire da una caratteristica largamente trascurata della sua posizione sul realismo; infine, il terzo (di Giovanni M. Mulargia) esplora l'opzione del "realismo speculativo" lungo un itinerario centrato sull'anti-correlazionismo di Quentin Meillassoux.