Di cosa parliamo quando parliamo di devianza giovanile? In un momento di allarme sociale per baby gang e culture giovanili spesso poco comprese, torna, ritradotto, Ragazzi delinquenti. Testo tra i più citati e utilizzati al mondo, è largamente conosciuto anche tra i non addetti ai lavori, proprio perché ha rappresentato il primo tentativo di formulazione di una teoria subculturale della delinquenza. Questo studio, espressione della società statunitense degli anni Quaranta e Cinquanta, mette in connessione il gruppo, le identità, la classe sociale, elementi centrali che producono la "frustrazione da status" e la spinta a costruirsi un nuovo modello sociale subculturale, con proprie regole e norme, dove le cose percepite altrove in maniera negativa acquistano valore positivo, attraverso la nota "formazione reattiva". Dinamiche che parlano ancora al presente, e che rendono Ragazzi delinquenti una lettura attuale e necessaria.