Dieci anni fa, ho preso un ragazzo in affido, aveva 14 anni; gli ho fatto da padre e un po' anche da madre, l'ho preso da solo perché io sono un maschio single. Gli inizi hanno avuto un'intensità coinvolgente, mi trovai alle prese con un ragazzino sconosciuto ed io totalmente incapace di essere padre, quotidianamente alle prese con una serie infinita di problemi scolastici, caratteriali, di educazione. Abbiamo passato insieme la grande guerra, dei 15-18 anni... e oltre. Non voleva saperne di studiare e aveva un atteggiamento molto istintivo con le persone. Non riconosceva i ruoli. Descrivo specialmente i primi tre anni... Lo studio, il 6 in condotta e le note, le sospensioni e le bocciature, le sue uscite serali, la prima fidanzata... sono descritti in modo dettagliato nei passaggi più importanti. L'affido sarebbe durato fino ai 18 anni, dopo, insieme abbiamo deciso di continuare, voleva restare con me ed io ne fui molto contento. Ora a 25 anni, Michael è un ragazzo gentile, simpatico e cordiale, ha una gran voglia di guadagnare il suo posto nella vita. Io cerco di spingerlo anche a considerare ciò che nella vita riesce più di ogni altra cosa a dare quiete ed un senso di soddisfazione...