L'anno 1966 sembra essere una sorta di annus mirabilis per quanto riguarda la sessualizzazione dell'editoria popolare italiana. L'uscita nelle edicole di un settimanale come "Men" e, qualche mese prima, di due testate a fumetti come "Goldrake" e "Isabella" costituisce, di fatto, un punto di non ritorno nel processo di sdoganamento dell'erotismo nelle abitudini culturali del nostro Paese. "Play, men!" rappresenta un tentativo di sistematizzazione della stampa per adulti a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta. Dai fumetti neri ai primi timidi nudi fotografici, dagli exploit porno-chic di "Playmen" fino allo scivolamento nell'hard, questo volume offre uno sguardo d'insieme sulla miriade di riviste che popolavano la fascia di consumo "vietata ai minori", un settore tanto centrale dal punto di vista commerciale e della produzione di immaginario, quanto ancora poco esplorato dagli studi sui media.