«L'intento dell'autore è quello di combattere alcuni dei luoghi comuni che sono stati tra i più dannosi per l'immagine nel mondo della rivoluzione fascista, soprattutto dopo la Seconda Guerra Mondiale In primis il legame fra il pensiero fascista e quello nazional-socialista. Dal 1945 il fascismo è stato visto quasi esclusivamente come un movimento di destra, reazionario e conservatore, connotato da una valenza politica da declinare solo in chiave anticomunista. Mediante un'attenta disamina del peculiare significato dei termini "fascismo" e "nazional-socialismo", spesso strumentalizzati dalle circostante politiche e ambientali, e un'accurata ricostruzione storica e concettuale del "neofascismo" in generale e della vicenda storica e politica del Movimento sociale in particolare, l'autore intende collocarsi sulla scia di una serie di studi che hanno come oggetto il fascismo come movimento di critica al pensiero nazional-socialista e, quindi, allo stesso tempo si vuole sfatare il legame che avrebbe unito Hitler a Mussolini, quest'ultimo, al contrario, spesso in contrasto con tante decisioni del Führer.»