Il parroco di Querceto don Alberto Cortesi era un prete speciale, un giovane sacerdote imbarcatosi dapprima come cappellano militare e che era poi rimasto a fianco della gente dopo la fine della guerra, quando tutto era da ricostruire. Partecipare alla vita parrocchiale con don Alberto, significava condividere con lui il proprio vissuto: schietto e diretto. Non rammento esattamente quando mi fece dono di un album fotografico, il cui protagonista era don Eligio Bortolotti, il parroco a cui era succeduto. Don Alberto si illuminò nel raccontare quanto la vita di questo giovane sacerdote avesse influenzato positivamente il popolo di Querceto e di Sesto. Don Eligio, prete della gente, fu ucciso a 32 anni, proprio sul finire della seconda guerra mondiale, quando Firenze e Sesto erano state liberate. Dalle foto emersero frammenti di vita di don Eligio: la famiglia, gli amici, i ragazzi, i chierichetti, la bellezza delle vette del suo Trentino. Altre immagini raccontavano l'affetto e la gratitudine che don Alberto nutriva per don Eligio: l'aver percorso strade simili li aveva uniti fortemente, come se tra le montagne da entrambi amate, avessero raggiunto la vetta insieme.