Chi sono io? La domanda che forse più di tutte agita l'essere umano assume in questo libro un connotato radicale, perché mira al cuore di ciò che chiamiamo "genere" e di una sua pretesa definizione. Il bambino travestito e lo psicoanalista al centro del romanzo danno vita a un dialogo che è come un viaggio nella cortina di dubbi e fantasie nascenti in chi, pur giovanissimo, sente il peso della sua sessualità e ne vive il dilemma. E nella stanza dell'analisi sarà proprio il professionista adulto a trovare, grazie al piccolo paziente, una nuova prospettiva sulle difficoltà e gli interrogativi incontrati nella vita, e l'unica risposta possibile che ci vuole tutti parte della stessa meravigliosa, dolente umanità.