Tutti e quattro avevano un mondo e ciascuno pensava che il proprio fosse quello che contava, in ogni parola pronunciata risuonava la loro soggettiva presenza, l'immagine del ruolo che rappresentavano era la propria immagine di sé, attraverso cui avevano mantenuto un'identità e un nome: Eleonora, Maurizio, Norberto, Tania, chi sono e quando agiscono questi personaggi? Possono dare per buone le proprie rappresentazioni e interpretazioni, oppure la creazione delle nostre credenze avviene sempre e comunque con dati parziali, che hanno un futuro davanti che li integra incessantemente? Allestendo un sistema di ascolto e osservazione che suggerisca punti di partenza, stimoli per domande e provocazioni, ciò che questo travelogue allegorico pone al centro è però il luogo: il paesaggio e il suo attraversamento, l'immersione e insieme lo specchiamento, figure dietro cui si celano macro-temi quali lo spazio e il tempo, i mondi possibili e il ruolo costitutivo dell'immaginazione, realtà/finzione delle nostre impalcature narrative quotidiane, soggettività e identità, morte e utopia.