Hryhorij Skovoroda (pron. Skovorodà) (1722-1794) è considerato l'ultimo esponente del barocco ucraino e il fondatore della filosofia dell'Europa orientale. Notevoli influssi del suo pensiero si ritrovano infatti in molti pensatori e autori posteriori: Tolstoj, Sevcenko, Dostoevskij, Solov'ëv, Berdjaev. Questo volume rappresenta la traduzione italiana integrale e critica di un'opera filosofica del pensatore ucraino. Alla fine della sua vita Skovoroda scelse Narciso come emblema del messaggio principale della sua filosofia, vale a dire l'indiamento appassionato ("theosis" nella tradizione teologica patristica e bizantina), come Atteone lo era stato per Giordano Bruno. In questa scelta egli si era fatto guidare da certe rappresentazioni tardo-medievali di Narciso come simbolo della vita contemplativa. La piena conoscenza e accettazione di sé, lo specchiarsi in sé, diventa perciò in Skovoroda la porta d'ingresso per entrare stoicamente in sintonia col macrocosmo e fondersi neoplatonicamente con la Fonte dell'essere.