I tre saggi sono scritti intorno al lavoro derridiano sull'architettura, alle sue riflessioni sui valori di essa e sugli aspetti della memoria in rapporto alla città. Il tema è affrontato da angoli visuali diversi, quello del restauro, della filosofia e della composizione. Sguardi dunque incrociati per sintonizzare, eventualmente, questioni ed interpretazioni, vòlte a riconoscere un valore contemporaneo alla conservazione dell'architettura del passato, ma anche a individuare le finalità di una prassi che ha a che fare con l'architettura tutta e con il futuro del nostro habitat fisico e mentale.