Non era facile affrontare un tema scabroso e di recente dolorosissimo come quello dei lutti, dei guai, dei disagi causati da una pandemia che a fine marzo 2021 contava quasi 3 milioni di morti nel mondo. La Cingi è riuscita nel compito alleggerendolo con il suo linguaggio che scorre come l'acqua cristallina in un rivolo di montagna, così che alla fine si desidera rileggere le parti del libro che riguardano deliziose descrizioni della Venezia nascosta, delle nuove vesti delle città, delle piazze, delle magioni, dei davanzali e dei balconi che l'immobilità forzata degli uomini ha avvantaggiato. Sotto il blackdown infatti i veroni, vecchie mummie, si sono rialzati adornandosi di fiori, conoscendo nuovamente le orme del fermento inarrestabile della vita, offrendo un quadro vivace in un paesaggio silente. In tale contesto i ricordi e i pensieri si accalcano nella mente, passando rapidamente da un argomento a uno completamente diverso, cacciando talora con un ragionamento banale la visione cupa dell'esistenza del momento e anche di quella in generale, o rimpiazzando con amori nascenti i vuoti lasciati da amare esperienze. Ex malo bonus, dice sant'Agostino, da qualunque male può scaturire un bene. Il bene di Giada è rappresentato dal suo desiderio di amare, di donare, di alleviare o guarire i dolori altrui. La strada è lunga, il Covid 19 può avere un ritorno e poi un altro ancora...