Più che un libro di memorie, l'autobiografia di Ed Mead accompagna il lettore in un tour nel ventre dell'America povera che cerca di cavarsela, e ce la fa a malapena. Quando il tredicenne Mead finisce nella Utah State Industrial School, una prigione per ragazzi, è il primo passo di una storia di oppressione e di rivolta che porterà alla fondazione della George Jackson Brigade (1975), un gruppo di guerriglia urbana con sede a Seattle. Di nuovo arrestato nel corso di una rapina, Mead passerà decenni dietro le sbarre, ben preparato ad affrontare sia i suoi carcerieri che i predatori tra i compagni di prigione. Attraverso il suo lavoro di organizzazione contro le condizioni di isolamento, e poi con i prigionieri queer nel leggendario gruppo Men Against Sexism, Mead porta avanti la battaglia dall'interno del più grande sistema carcerario del mondo. Per un periodo della sua vita si definisce un "frocio politico", perché "per fornire alle donne lo spazio necessario per risanarsi da migliaia di anni di patriarcato", ritiene giusto che gli uomini si prendano cura tra loro dei bisogni reciproci, sia emotivi che sessuali.