La sorte di Luigi Gualdi, nativo di Vertova, non è fortunata come quella di Herni Charrière: non tornerà in Italia, infatti, per scrivere un best seller. La sua è una vita violenta, sbagliata, sfortunata: per sfuggire a un destino di miseria contadina espatria in Francia, passaporto in tasca, dove conosce André Gauthier. Insieme rubano, rapinano, sparano. Viene condannato ai lavori forzati a vita e il 7 aprile 1927 si imbarca con altri "bagnards" sulla nave che fa rotta per la Guyana francese. Mario Gualdi, il nipote, e Gabriele Moroni hanno ricostruito, dopo anni di ricerche negli archivi italiani e francesi, la parabola umana e giudiziaria del giovane bergamasco fino al suo tragico epilogo.