Come si studia l'esame di Diritto privato? È necessario sottolineare o è meglio lasciare il libro intonso? Conviene prendere appunti su un quaderno, oppure mettersi a fare gli amanuensi e copiare integralmente - senza tralasciare una virgola - il libro consigliato dal docente? O basta riassumerlo? E ancora: quanti ripassi fare? Due, tre o di più? Ad alta voce o in religioso silenzio? È preferibile studiare da soli o in compagnia? Sono solo alcune delle domande che ogni anno, a ottobre, le matricole si fanno, specie di fronte a esami ostici e fondamentali. Insegnando Istituzioni di Diritto privato, che a Giurisprudenza è un esame del primo anno, ne so qualcosa: il testo che ho scritto è lungo più di 1.300 pagine (anche se tolgo alcune parti dal programma). I ragazzi si rendono subito conto che il percorso non sarà facile: occorre attrezzarsi, organizzarsi, acquistare un metodo.