Le attività dedicate alla celebrazione dei cento anni dalla scomparsa del pittore e scultore spellano Benvenuto Crispoldi ci offrono l'occasione di presentare, attraverso una puntuale e inedita rassegna fotografica, il contesto della cittadina umbra negli anni in cui è frequentata dal poliedrico artista, della quale diventa insigne personaggio e alla quale rimane sempre affettuosamente legato. Il quadro che ne scaturisce mette bene in evidenza che dal periodo preso in esame (gli anni che vanno dalla fine dell'Ottocento alla prima metà del Novecento) a oggi non sono stati effettuati interventi architettonici di particolare importanza all'interno del centro storico se non relativi a piccole risistemazioni strutturali, fatta forse eccezione per alcune parti di Piazza della Repubblica, dove le modifiche sono state un po' più radicali. Le immagini ci restituiscono l'idea di una Spello dai costumi sobri, dai vicoli stretti e angusti, dalle case in pietra rosa del Subasio, dalle tante chiese e dalle ore trascorse in un'immobile quotidianità segnata dai ritmi regolari e immutabili della tradizione contadina. Eppure proprio in quegli anni è percorsa da sussulti rivoluzionari e ideali di radicali cambiamenti, che ne faranno un punto di riferimento per tutti i progressisti della regione. Un tuffo nel passato capace di riportarci indietro nel tempo, per molti di noi accanto ai nostri nonni, con qualche rimpianto e un pizzico di malinconia, per un'epoca nella quale, citando Trilussa: "La felicità è una piccola cosa".
