Nei pressi di Santa Maria a Coverciano, appena fuori Firenze, vivono le sorelle Carolina e Teresa Materassi, monacalmente dedite al loro lavoro di ricamatrici. Un'esistenza quieta e operosa priva di aspirazioni, di gioia e di ogni guizzo di femminilità, che viene però sconvolta dall'improvviso arrivo del nipote Remo. Con la sua «serenità perturbatrice», il bellissimo adolescente risveglia nelle due zitelle di mezza età gli affetti e il desiderio di bellezza e gioventù. Cinico ed egoista, il ragazzo finirà per scialacquare il gruzzolo che le zie hanno accumulato sudando su sete e merletti, per poi abbandonarle in miseria e solitudine. Pubblicato con grande successo nel 1934, e poi lungamente rielaborato fino all'edizione definitiva del 1960 che qui si presenta, "Sorelle Materassi" è il capolavoro della maturità di Palazzeschi: una finissima narrazione agrodolce sospesa fra comicità e tragedia, fra riso e malinconia, nel segno di una rievocazione commossa della Firenze ottocentesca, sotto cui si cela anche un ritratto grottesco dell'Italia del Ventennio.