Le nuvole è un progetto fotografico di Massimiliano Gatti, una narrazione condotta per dittici e un reportage in due tempi, in cui l'autore accosta alle fotografie delle rovine archeologiche di Palmira, realizzate nel corso di diversi soggiorni in Siria, altre fotografie, realizzate successivamente a partire dal fermo immagine dei video di propaganda dell'Isis che documentano la distruzione di siti archeologici. Immagini, queste ultime, tratte da diversi dispositivi elettronici, dove «il pixel, da unità di misura, diviene strumento di lavoro, come se fosse un pennello per sfumare.» Un confronto linguistico che, come evidenzia Angela Madesani nel suo scritto di presentazione, ricorda la Verifica di Ugo Mulas sull'ingrandimento e da cui «scaturisce una riflessione sulla comunicazione del nostro tempo, troppo spesso caratterizzata dalla ferocia dell'ignoranza.» (...) Da qui anche la scelta editoriale di proporre questo progetto fotografico nella forma di un libro che si potesse leggere e sfogliare in due sensi: da sinistra a destra e da destra a sinistra, all'occidentale e alla araba. Da qui anche la scelta di adottare l'arabo come lingua di mediazione.