Gli italiani sono stati forgiati da secoli di storia e di cultura che hanno prodotto come atteggiamento fondamentale della mentalità nazionale quella che Pier Paolo Pasolini definisce "una terribile e indicibile ansia di conformismo". Per comprendere le origini di questo carattere occorre partire dalla cultura romana e dalla vocazione urbana, passando poi per gli aspetti e gli episodi della storia della società italiana: il potere degli anziani, la durata delle gerarchie, l'inclinazione per feste e musica, l'assenza della Riforma protestante, la Controriforma, il fascismo, il più grande Partito comunista dell'Occidente, la proliferazione televisiva. Tutti momenti che segnano una forte e sistematica divaricazione rispetto all'Europa, poiché il conformismo e le gerarchie interne tendono di volta in volta a resistere ai mutamenti epocali che premono dall'esterno. Attraverso un'analisi delle forme di comunicazione ed espressione (arte, teatro, letteratura, spettacolo, manifestazioni di piazza, pubblicità e televisione), l'autore ricostruisce la parabola che ha portato alla formazione degli italiani, come popolo e nazione, ancora troppo chiusi in se stessi e poco inclini a proiettarsi verso un nuovo futuro.