"L'autore aveva in corso la lettura dei 'Diari 1939' di Mussolini quando la sua attenzione è stata attirata dal titolo del libro di Mimmo Franzinelli 'Autopsia di un falso' che avrebbe dovuto essere un esame critico dei 'Diari' da parte di uno storico. Nulla di più utile per corredare la lettura con un termine di confronto atto a chiarire i punti controversi e fare chiarezza. Ma il presupposto dell'autopsia si è rivelato essere la sistematica ricerca della preconcetta malafede degli stessi 'Diari'. Così l'autopsia ci presenta dei diari definiti infidi e paragonati ai Protocolli dei Savi di Sion aventi la funzione di svolgere un 'disegno politico-culturale di rivalutazione di despoti dei quali si legittimano la posizioni liberticide, con la conseguente svalutazione degli avversari dell'antisemitismo, del nazismo e del fascismo'. Quanto sia strumentale e non obiettiva la presunta autopsia, il lettore lo può desumere dal fatto che, per rendere autentici i diari, Mussolini non avrebbe dovuto legittimare la svalutazione degli avversari del fascismo ma avrebbe dovuto svalutare direttamente il fascismo. È questa la tesi dell'autore dell'opera che avrebbe così voluto dimostrare la falsità dei diari."