Il libro esplora la "mania per i vampiri" (o meglio per "le" vampire) che attraversò l'Europa e l'America tra il 1897 e il 1915 con la contemporanea uscita del romanzo "Dracula" di Bram Stoker e della poesia "The Vampire", scritta da Rudyard Kipling per accompagnare un dipinto omonimo di Philip Bunre-Jones. In quella fase poco nota dell'immaginairo vampiresco si afferma grazie a Kipling la figura della donna fatale che porta gli uomini a distruzione. La Vampira di Kipling si dissemina nei teatri, rende popolare un balletto, si diffonde nel cinema muto, fino al trionfo di Theda Bara, la prima vamp. Un saggio documentato e dettagliato dove si incontrano figure misconosciute come Cilia de Vylars, George Sylvester Viereck e Tom Terriss, oltre a scoprire tutti i legami tra il presidente americano Theodore Roosevelt e i vampiri. Sono ricostruiti, così, i passaggi fondamentali che hanno costruito l'immaginario vampirico moderno, aggiungendo un nuovo tassello a una storiografia vammpirologica.
