Un capolavoro della letteratura francese in una nuova, brillante traduzione. Abbandonata la sua casa, la famiglia e le sue ricchezze, sant'Antonio vaga per trent'anni nel deserto egiziano, tra scorpioni e sciacalli, patendo la fame e la sete, la fatica e le privazioni, e mentre si ostina nelle sue peregrinazioni, la sua mente evoca immagini che lo accerchiano e lo assediano. L'ombra del Diavolo gli fa visita, tentandolo con vini, pane e pesci, la regina di Saba fiabescamente agghindata scende da un elefante e, camminando su una distesa di tappeti, avanza suadente verso di lui. La battaglia dell'eremita egiziano per non cedere alle tentazioni si fa sempre più ardua, il tormento si riversa in immagini pittoriche abbacinanti, finché uno spiraglio di luce lo guida laddove con l'intelletto abbraccerà gioie più grandi e troverà la pace. Ispirandosi alla tradizione pittorica medievale e rinascimentale, e in particolare all'omonimo quadro di Bruegel, in mostra a Palazzo Balbi a Genova, visitato con la sua famiglia nel 1845, Gustave Flaubert si cimenta per anni in un'opera che finisce per diventare la sua ossessione. La sua prosa vivida raggiunge qui vette altissime e, mescolando sacro e profano, volontà implacabile e delirio, riesce a mettere in scena in tutto il suo allucinato fulgore la disperazione e la solitudine dell'uomo, e il desiderio mai appagato di sublimazione. Traduzione e introduzione di Bruno Nacci.
