L'Autore racconta la storia della famiglia Gabbrielli che per secoli sono stati giardinieri di una storica villa fiesolana. Nel 1902 Emilio apre una bottega artigianale di Fioraio a Firenze e sposa una ragazza originariamente analfabeta, Chiarina, che fino ai sedici anni aveva portato capre a pascolare sull'aspro appennino romagnolo, ma era poi diventata dama di compagnia delle "Ladies" inglesi proprietarie della villa. Nel 1920 Chiarina diventa paraplegica e poco dopo Emilio muore per infarto, lasciando un figlio di 11 anni, Maurizio. Chiarina cede la gestione della bottega a un altro Fioraio, che prende il ragazzo a lavorare con sé come garzone. Nel 1940 Maurizio parte soldato per la guerra e sopravvive grazie alla generosità di alcuni soldati greci. Guarito di una ferita torna in bottega e finita la guerra conosce e sposa Valeria, figlia di braccianti della Bassa Modenese, la quale deciderà di ricercare l'albero genealogico dei Gabbrielli dove si innestano i copiosi ricordi aneddotici familiari. La storia documenta la rapida e profonda trasformazione dalla realtà rurale e cittadina di Firenze, sostanzialmente immutata per secoli, durante il secolo XX.