La spada dei Sanada è il secondo capitolo della tetralogia Le cronache dell'acero e del ciliegio, saga storia ambientata nel Giappone feudale scritta dall'esordiente Camille Monceaux.
In
La maschera di No avevamo lasciato Ichiro ancora una volta con un passato recente distrutto, il cuore spezzato dalla scomparsa di Hinahiime e il desiderio di vendetta per la morte del suo maestro e padre adottivo Tenzen.
A dare il titolo al secondo tomo de Le cronache dell'acero e del ciliegio - La spada dei Sanada è proprio una "lama maledetta" come è stata chiamata da molti: la katana del clan dei Sanada che si dice essere stata forgiata da Muramasa, famoso artigiano in grado di infondere anima alla lama.
E' per la spada dei Sanada che il maestro Tanzen ha perso la vita ed è a causa di quella stessa spada che la vita di Ichiro è cambiata.
Ora Ichiro è intenzionato a riportare la spada là dove è giusto che stia: all'interno della Fortezza dove risiede il clan dei Sanada, a Osaka, insieme ai dieci coraggiosi, temibili samurai pronti a schierarsi contro lo shogunato.
La spada dei Sanada è un capitolo della tatralogia molto concitato, dove agli allenamenti di Ichiro si sostituiscono le battaglie vere e sanguinose e dove il giovane samurai è costantemente messo alla prova, diviso tra ciò che ha appreso e ciò che la realtà lo costringe a fare.
Con lui ci sarà sempre il fidato Shin e la ninja Seiren.
Altri personaggi che i lettori hanno amato in La maschera del No faranno capolino tra le pagine de La spada dei Sanada, di altri si scoprirà il passato, di altri ancora si continuerà a non provare fiducia.
E ancora una volta Camille Monceaux ci regala una ricostruzione storica e umana di immenso fascino, conducendoci ad una conclusione di capitolo che farà restare il lettore con il fiato sospeso sino alla prossima puntata...
Recensione di Stefania C.