Le scarpette chiodate e quella prima corsia in terra battuta, interminabile e solitaria, le corse tra le campagne, gli allenamenti sui terreni arati, gli allunghi in salita sui piccoli ponti ingoiati da ulivi e mandorleti, la tuta verde-nera e lo stemma della Riccardi sul torace. Una stagione formidabile di pedagogia in quella piccola comunità che riuscimmo a tessere quotidianamente, capace di rappresentare una intera generazione e gli ideali di fraternità e giustizia sociale, che proprio in quel decennio sconvolgevano il perbenismo della società italiana.