«Il Nulla dello Zen non è un oggetto visto in virtù di un atteggiamento passivo, ma è piuttosto il cuore stesso che vede. Si ricorre sovente nel buddhismo alla metafora dell'onda. Un'onda non cade nell'acqua dall'esterno, ma proviene dall'acqua senza separarsene, scompare e torna all'acqua da cui ha tratto origine e non lascia nell'acqua la minima traccia di sé. Come onda, essa si solleva dall'acqua e torna all'acqua; come acqua, essa è il movimento dell'acqua stessa. L'acqua forma con l'onda un'unità e tuttavia l'acqua non sorge e non tramonta col sorgere e tramontare dell'onda. L'onda che sorge e passa, intesa come soggetto, è simile al se stesso quotidiano dell'uomo. Il fatto che questo soggetto sempre di nuovo ritorni dall'onda all'acqua, è l'essenza del Nulla Zen».