Sviluppo di colonie europee fondate nel Seicento in America Settentrionale a ridosso dell'Atlantico, gli Stati Uniti sono assurti alla primazia mondiale in meno di quattro secoli. Mentre hanno esteso i propri confini fino al Pacifico e al golfo del Messico nel corso dell'Ottocento, si sono trasformati da Paese agricolo in potenza industriale che ambiva non solo alla conquista dei mercati internazionali, ma anche a propagare all'estero il proprio modello sociale, politico ed economico in nome della diffusione di ideali di libertà che, a causa del radicamento della schiavitù fino al 1865 e della successiva discriminazione degli afroamericani, hanno rappresentato una conquista sofferta e osteggiata perfino sul piano nazionale. Arrogatisi la rappresentanza della democrazia contro l'autoritarismo e il totalitarismo nel Novecento, gli Stati Uniti hanno goduto di un decennio di egemonia apparentemente incontrastata alla fine del secolo per poi assistere al ridimensionamento della propria leadership in seguito all'emergere di nuove sfide globali e al manifestarsi di un senso di stanchezza verso gli impegni internazionali, ribadito sotto l'amministrazione Trump.