«Leggere la poesia vuol dire cercare un dialogo e questo libro lo racconta come non capitava di vedere da tempo. Dal 2011 al 2020, Paolo Cosci ha raccolto qui le sue lettere ad amici e maestri. Siamo nel vivo della formazione dell'immaginario letterario dell'autore - generazione anni Ottanta - che porta sulla pagina un confronto critico senza orpelli: con i classici, come Leopardi o Pasolini, e i contemporanei, da Moresco a Ferrari, da Magrelli a Toma. Queste lettere testimoniano con autenticità una storia personale di comprensione della poesia, altrui e propria, e invitano a riflettere sulla funzione attuale della scuola e sulla trasmissione della conoscenza.» (Maria Borio)