Per metà virulento pamphlet e per metà corposo saggio filosofico (che spazia da Origene a Giovanni Papini, da Agostino ad Aldo Capitini), "La menzogna dell'Inferno" è un libro in cui, con una analisi lucida quanto appassionata, si discute di Giustizia terrena e ultraterrena, mettendo a confronto contrastanti visioni dell'aldilà e dell' aldiquà: una incentrata sui valori della fiduciosa speranza e della misericordia, l'altra su quelli del rifiuto e della punizione vendicativa. Alla civiltà cristiana viene rivolta l'accusa rigorosamente documentata di aver partorito ed inculcato per secoli una credenza eticamente ripugnante, irrazionale e irreligiosa, che ha promosso e legittimato, in nome della Giustizia (divina ed umana), una società svuotata di Compassione. Solo quando le immagini di Dio e dell'aldilà saranno liberate dal pensiero atroce di pene infernali senza possibilità di perdono e di redenzione, solo allora, un'umanità finalmente rigenerata, saprà mettere al centro del suo avvenire i valori dell'Amore e della Misericordia.