La natura ambigua del paesaggio siciliano, scenario del mito classico e popolare, la sua solarità che si accompagna a un'idea di eterna bellezza ma anche di solitudine, di violenza e di morte, fanno dell'isola un teatro naturale dove si riscrivono i sogni e i dolori, la miseria e le memorie, le leggende e le storie del popolo siciliano. Il cinema inventa un nuovo spazio-scenario, un concento di vicende e paesaggi, mai creato prima né dalla pittura né da altre forme artistiche. Prefazione di Elena Russo e presentazione di Sebastiano Pennisi.