La memoria liturgica di Santa Maria "Salus Populi Romani", recentemente introdotta nel Calendario proprio della diocesi di Roma, è legata alla devozione mariana dell'antica icona custodita nella basilica di Santa Maria Maggiore a Roma. A Maria "Salus Populi Romani" si rivolse il popolo di Roma con un Voto, promosso da sacerdoti e laici dell'Opera Don Orione e sottoscritto da oltre un milione di cittadini, quando, nel 1944, in città stava per avvenire lo scontro distruttivo tra eserciti ostili. Pio XII dispose che il Voto a Maria Salus Populi Romani fosse espresso il 4 giugno 1944, nella chiesa di Sant'Ignazio, davanti all'immagine della Madonna del Divino Amore. A poche ore dal Voto, le truppe tedesche si ritirarono verso nord mentre quelle anglo-americane entravano da sud senza alcuna violenza né distruzione. La città era salva. Il giorno seguente, Pio XII alla gente esultante in Piazza San Pietro disse: "Maria, al titolo e alle glorie di Salus Popoli Romani, ha aggiunto una nuova prova della sua benignità materna che rimarrà in perenne memoria negli anni dell'Urbe". Le promesse del Voto furono la conversione a più fedele vita cristiana, un'opera di culto e un'opera di carità.