Lungo il corso del suo pontificato, Benedetto XVI è stato chiamato a confrontarsi con i leader politici e culturali di numerosi Paesi europei e delle principali istituzioni internazionali. Da tale confronto è scaturito un consistente complesso di riflessioni sull'ordinamento politico e giuridico liberale, che tocca le problematiche fondamentali della democrazia, del rapporto tra legge, diritto e giustizia, della libertà religiosa e del ruolo dei credenti nella sfera pubblica. In questo volume, che raccoglie per la prima volta tali interventi, alcuni giuristi e intellettuali di diversa estrazione culturale, politica, religiosa e geografica si confrontano con i principali "discorsi giuridici" di Benedetto XVI, a partire da quello di Regensburg del 2006 fino a quello al Bundestag di Berlino del 2011, avviando così una discussione pubblica intorno alla preziosa eredità culturale di un Pontefice particolarmente sensibile alle problematiche della convivenza civile. Il pensiero pubblico di Benedetto XVI rivela, alla luce di questa analisi, contenuti inattesi, che mettono in discussione gli stereotipi più diffusi intorno alla cultura cattolica, al rapporto fede-ragione e alla posizione dello stesso Pontefice di fronte alla contemporaneità. Concepito prima della "rinuncia" di Benedetto XVI, questo volume assume il valore di un omaggio al Papa emerito, testimone di una ragione aperta che consente il dialogo con l'altro. Prefazione di Giorgio Napolitano.