Tra la fine dell'Ottocento e il primo decennio del Novecento si assiste, nel campo della cultura europea, ad un singolare fenomeno: all'ideologia dell'arte «autonoma» e «pura» - che del tradizionale triangolo artista-opera-fruitore considera soltanto il lato del rapporto fra i primi due termini - le correnti nuove, e fra queste il Liberty in modo particolare, oppongono una concezione di tutt'altro segno, che esalta piuttosto il nesso fra opera d'arte e fruitori. Conseguenze rilevanti di tale cambiamento diprospettiva sono l'individuazione dell'architettura come la più comprensiva delle arti e il riconoscimento delle «arti applicate» come lo spazio sperimentale più agibile.