L'immaginario di un bambino ravennate degli anni '50 si avvera dopo decenni tra gli arcipelaghi dell'Oceano Indiano, le perplessità di un liceale degli anni '60 riaffiorano inaspettate sotto il cielo stellato di una notte asiatica. Appostato tra le folle di una metropoli o nella solitudine di un'isola tropicale, l'autore annota con tagliente lucidità inquietudini, malie, essenze profonde dell'Oriente, filtrandone le luci nel prisma culturale della propria origine mediterranea, intimamente custodita proprio perché tanto lontana da quel mondo. Guida a queste rotte erranti del pensiero, rivelatrice epifania nel notturno e rassicurante metafora di vita, il muto fulgore di una costellazione australe racchiude i codici di un'intera esistenza. Temi e vissuti eterogenei, radicati negli anfratti di un'epoca irripetibile per il suo fermento e i suoi demoni, la sua rabbia e le sue virtù, varcano con disinvolta energia i limiti convenzionali rivelando inaspettate affinità. Ombre trasvolanti e benevole di poeti di ogni tempo impregnano di raffinato stupore queste pagine, dedicate da un pescatore e da uno psichiatra alle arcane parentele che legano parola e silenzio, musica e poesia, poesia e follia. La Croce del Sud. (n.d.e.)