Il libro testimonia e racconta di un percorso formativo sperimentale confederale sulla contrattazione inclusiva, realizzato dalla Camera del Lavoro Metropolitana di Bologna in collaborazione con la Fondazione Di Vittorio. Il tema, la cui rilevanza è stata sottolineata, a partire dall'ultimo congresso della CGIL in vari documenti, come quello della Conferenza di organizzazione, o quello relativo al moderno sistema di relazioni industriali, è stato affrontato a partire da diverse angolature: la precarietà/flessibilità dei rapporti di lavoro, con particolare riferimento alle forme contrattuali, alla flessibilità incentrata e in uscita e alle forme estreme di precarizzazione come i voucher (ancora in vigore nella prima fase del percorso formativo); welfare contrattuale/bilateralità, nodo cruciale attorno a cui sperimentare modelli originali di contrattazione, finalizzati all'estensione delle tutele, alla qualificazione del lavoro e al miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro; appalti, sito, filiera, partecipate, nodo cruciale attorno a cui diventa sempre più urgente la necessità di far emergere politiche di sviluppo inclusive, fondate sulla qualità del lavoro e delle imprese; legalità, ambito tematico trasversale che interessa tutti i temi sopra citati ma che, in termini di contrattazione inclusiva, richiede un approfondimento specifico. Nell'ambito del percorso, articolato in sei giornate, è stato riservato uno spazio particolare, tramite la presentazione da parte di "testimoni significativi", alle buone pratiche territoriali di contrattazione. Si è trattato di un momento fondamentale, grazie anche agli adeguati supporti teorici forniti dai docenti nell'ambito del percorso formativo, per leggere i cambiamenti della contrattazione, mettere meglio a fuoco gli attuali rischi e le opportunità e per individuare gli elementi che, di tali buone pratiche, possono essere messi a frutto nell'organizzazione, anche tramite trasmissibilità ad altri contesti e altri territori.