Un padre e un figlio, nella stessa giornata, escono dalla casa che condividono e, all'insaputa l'uno dell'altro, si dirigono nello stesso posto. Il giovane, solo, per fuggire l'inquietudine che lo accompagna da una vita e lo rende infelice. Il padre, in compagnia del suo grande amore mai dimenticato, con cui ha appena ripreso i contatti. Nello stesso momento, anche il giornalista Andreas, insieme alla sua compagna, si pone sul loro stesso cammino. I protagonisti di questa storia non sanno che le loro azioni sono guidate da un piano di vendetta che ha origine secoli addietro. Gli eventi di questa giornata "molto particolare", e gli incontri surreali che i personaggi vivranno, sono l'esito di un'antica maledizione: secoli prima, Çamuk non è stato in grado di portare a termine nella maniera corretta l'antico rito per assicurarsi la benevolenza del Serpente, la creatura che può proteggere e dare prosperità alla casa o, qualora non venga rispettata, scatenare la sua vendetta sulle generazioni a venire. Con uno stile eclettico e di potente icasticità, Andreas Dushi racconta una storia che unisce, attraverso diversi piani narrativi, il passato della leggenda e della tradizione e la contemporaneità con tutte le sue potenzialità e le sue angosce esistenziali, a significare un cambiamento dell'uomo e del mondo che, come il serpente che cambia pelle, in fondo non si allontana mai definitivamente dalle sue origini.