Il titolo di questa ultima opera di Edith Dzieduszycka è significativo o quanto meno è un'allegoria del contenuto e del tenore della medesima. La nudità è una caratteristica classica con cui si declinano la verità e la bellezza. Significa essere senza infingimenti, impaludamenti, né parrucche ostative alla visione reale delle cose. L'osso, invece, è quanto residua dopo la scarnificazione; dopo che si è eroso ogni nutrimento, ogni plesso organico funzionante di carne, muscoli, tendini e quant'altro: come una casa sventrata dalla bomba più potente, per cui sono scomparse le pareti, i mobili, gli abbellimenti esterni e interni, rimane in piedi solo la nudità dei pilastri, l'architettura essenziale che sosteneva il disegno esterno delle forme.