Una figlia, l'autrice, ricorda la madre scomparsa attraverso la composizione di quadri biografici, di piccoli mosaici che narrano la sua vita nella sfera degli affetti e nella sua dimensione pubblica, dando luce e spessore all'immagine caleidoscopica di una personalità non comune. Una donna dagli ardenti interessi intellettuali, immersa nei meccanismi complessi delle relazioni umane e, infine, negli ingranaggi fragili della vecchiaia e della malattia. Divertente, colta, appassionata, la madre, rimpianta e amatissima, diventa icona di un'epoca in cui poche donne si laureavano e lavoravano, pur conservando un'anima tenera e ironicamente rivoluzionaria. L'infanzia a Genova, la guerra vissuta in Friuli, il matrimonio, gli studi, i libri, le vacanze, la perdita del marito, tutto viene ricomposto nella memoria dell'autrice, che trasferisce i racconti della madre in pagine leggere e quasi oniriche. E, nella parte più moderna del testo, emerge con forza il loro legame non sempre facile, perché i rapporti tra madre e figlia sono una storia dolce, viscerale e, a tratti, assai complicata.