Un gruppo di donne lavora in un laboratorio tessile con turni logoranti e uno stipendio da fame. La macchina da cucire, che avrebbe potuto rendere il loro lavoro più leggero, rapido e redditizio, è in realtà un ulteriore strumento di oppressione. Tra loro c'è Mercedes, operaia qualificata, che attraverso il suo diario si fa portavoce dell'intera comunità di donne operaie, raccontandone le storie di abuso e sofferenza, così come la tenace ricerca di emancipazione. Attraverso una proposta estetica e politica che sfida la divisione dei generi, Istruzioni d'uso per macchina da cucire ricama sulla pagina testo letterario e immagini, cucendo assieme fiction, saggio e lo spirito ibrido e selvaggio delle fanzine per affrontare temi come sfruttamento, proletariato, precarietà economica e sociale. Al centro di tutta la narrazione c'è il corpo della donna, stanco, abusato, ma palpitante, un territorio sul quale continua a consumarsi la tensione tra aspirazioni personali, diritti negati - primo fra tutti l'aborto - e aspettative sociali.