Dopo l'arresto del sindaco di Istanbul Ekrem Imamoglu, principale avversario del presidente Erdogan, la città ponte tra Europa e Asia è più che mai sotto la lente degli osservatori internazionali. Ecco perché questo libro non potrebbe essere più attuale e utile per comprendere la realtà meno scontata della metropoli turca, di cui l'autrice coglie le inquietudini e la sua bellezza in costante metamorfosi. Come scrive Alberto Mattioli nella prefazione «ne esce un racconto informato e ricco di dettagli sui cambiamenti vertiginosi di Istanbul, un'analisi sottile e senza sconti della Turchia di Erdogan». Ottaviani a Istanbul ha vissuto a lungo e qui ha incontrato l'amore della sua vita, un gattone autoctono, ironicamente battezzato Erdogat. Ed è proprio Erdogat l'io narrante di questo saggio, che ci accompagna per le strade della «sua» città. Non si potrebbe immaginare guida migliore e più originale: Bisanzio, Costantinopoli, la Istanbul degli Ottomani, di Atatürk e adesso di Erdogan, «tremila anni di storia passano nelle iridi verdi di queste sfingi che osservano l'esistenza con il disincanto di chi è superiore alla vana agitazione degli umani e alle loro scomposte passioni»