Nel 1953 Wolf Biermann si trasferisce nella Repubblica Democratica Tedesca e pubblica le sue prime canzoni e poesie a partire dal 1960. Fortemente critico nei confronti della dittatura partitica della DDR, diventa ben presto oggetto di un divieto totale di esibirsi e pubblicare. Nel 1976, dopo un concerto a Colonia, gli viene impedito il rientro nel Paese per "grave violazione dei doveri di cittadino", espatrio coatto che provocò grandi proteste sia nella Germania dell'Ovest sia in quella dell'Est. I suoi volumi di poesia figurano tra i più venduti della letteratura tedesca del dopoguerra e gli hanno valso diversi premi letterari. La sua autobiografia, uscita in Germania nel 2016 con il titolo Warte nicht auf bessre Zeiten! ("Non aspettare tempi migliori!") è qui in prima traduzione italiana e comprende, oltre a una nutrita antologia di testi in lingua originale, un breve contributo della nota cantautrice e attivista statunitense Joan Baez.