Più che "un episodio della Guerra Civile americana" - come recita il sottotitolo del romanzo - Crane narra qui un'esperienza morale, il duro confronto tra coscienza e realtà. Infatti, oltre che un capolavoro della letteratura di guerra, si può definire "Il segno rosso del coraggio" un ritratto psicologico della paura. Non solo quella della battaglia concreta, del sangue e della morte, dell'ansia e dell'odio; ma anche quella che serpeggia nascosta nel quieto vivere quotidiano: la paura di non sapersi porre di fronte agli ostacoli.