Il "Sefer Yesirah", testo iconico della religiosità e della mistica ebraica, si costituisce nell'intreccio fra aspetti mistici, visionari, profetici ed esoterici. Il suo linguaggio oscilla fra limpidezza aritmetica e opacità mantica. Gemma brillante e al contempo impenetrabile, sollecita sguardi acuti non strettamente legati all'osservanza religiosa. È un testo che sfida e al contempo reclama interpretazioni diverse e "oblique". Rodrigo Boggero propone una soluzione al passo più oscuro e immaginifico del testo. Lo fa evidenziando un'inaspettata sensibilità acustico-musicale da parte dell'ignoto autore, entro il mondo dello gnosticismo e del neoplatonismo, dalla Musurgia Universalis alla psicologia analitica. Claudio Bonvecchio mostra come il "Sefer Yesirah" sia pienamente inserito in una lunga tradizione esoterica. È anche un testo "magico"? La risposta è sì, ma, secondo il punto di vista della Libera Muratoria, nel senso di un approfondimento del sé in vista di un "uomo nuovo". Piergabriele Mancuso, infine, offre una possibile inquadratura teorico-interpretativa dei concetti di spazio e movimento all'interno del testo, percorrendo anche, attraverso uno sguardo sui tanti commentarii, le "avventure" del linguaggio.