Dave Goulson è un personaggio eccentrico e affascinante: professore di scienze naturali e ambientali all’Università del Sussex, ha fondato il Bumblebee Conservation Trust.
L’amore per la natura e i suoi segreti insieme a una spiccata e brillante curiosità lo portano sin da bambino, nella campagne dello Shropshire, a studiare gli animali, e a nutrire la sua passione per i Bombi, le api selvatiche.
“Nel 1974 avevo nove anni, mi interessava il funzionamento degli animali e decisi di studiare com’erano fatti dentro. Ripensandoci, mi chiedo dove trovassero la pazienza i miei genitori quando iniziai a raccogliere carcasse di animali investiti e a sezionare i resti di un’infinità di bestie mutilate nel retro del nostro giardino.”
Il ritorno della regina è un libro che non ti aspetti, scritto con vivacità, che svela il mondo nascosto dei bombi e al tempo stesso racconta una storia di entusiasmo e scienza.
Non lascia nulla di inesplorato, Dave Goulson, risalendo la storia, intrecciando i percorsi dei bombi dall’Inghilterra alla Nuova Zelanda, dalla Svezia alla Tasmania. Questo studioso dalla reputazione internazionale si aggira per giardini colorati e discariche di rifiuti con un retino in una mano e una manciata di provette per campioni di urina nell’altra. È la sua attrezzatura per catturare i bombi e osservarli da vicino.
Impariamo tante cose, la loro impressionante capacità di mantenere il calore – che Goulson testa congelando a -30° una colonia di bombi turchi, ritrovandoli ronzanti e imperturbabili - i riti di accoppiamento, la conquista di nidi altrui come fanno i cuculi.
I bombi hanno una capacità di navigazione sorprendente, e il loro comportamento ha rappresentato negli anni una sfida per gli studiosi che ha condotto anche a raccomandazioni semplici ma importanti: l’aggiunta di aree fiorite al paesaggio è la chiave per rendere ai bombi più facile la ricerca del cibo.
Nella sua fattoria nella campagna francese della Charente, Dave Goulson ha seminato ettari di terreno, distese di fiori, che oggi vantano oltre 130 specie vegetali. E i bombi sylvani sono accorsi, grati e pronti a impollinare le colture. È l’incanto della natura che si riafferma.
C’è un mondo multiforme, colorato e pieno di energia nel racconto de Il ritorno della Regina, che alterna descrizioni scientifiche a aneddoti gustosissimi, che rendono la lettura gioiosa e appassionante.
Nel 2004 un invito pubblico ha coinvolto oltre 719 volontari nel paese in un grande censimento nazionale dei nidi: armati di sdraio, seduti nei loro giardini, fu loro chiesto di fissare un’area alla ricerca del viavai proveniente dai nidi di bombo. Una collaborazione consapevole e importante.
Trovare i nidi non è affatto una cosa facile e Dave Goulson negli anni si è inventato di tutto: dal tentativo di addomesticare i tassi, che sono grandi cercatori di nidi, al coinvolgimento dei cani addestrati a fiutare esplosivo in Afghanistan. Quinn, uno springer spaniel inglese ha dato un grande contributo alla ricerca, correndo tra i prati fioriti nelle Ebridi. Ma non mancano esperimenti bizzarri di Dave Goulson, che strappano il sorriso e rivelano la personalità di un uomo non comune.
“Ho provato a catturare le regine mentre raccoglievano il polline (lo fanno solo dopo aver fondato il nido) legando loro pezzetti di decorazioni natalizie argentate nella speranza che le avrebbero rallentate e rese più appariscenti, così da poterle rincorrere fino al nido. Non funzionò: i bombi volavano troppo in alto ed erano troppo veloci da inseguire”.
I bombi sono creature fondamentali per la biodiversità, e non solo per il loro ruolo di impollinatori di fiori selvatici: una miriade di altri organismi dipende da loro. Tutto il nostro ecosistema naturale sarebbe irrimediabilmente distrutto senza insetti impollinatori.
Nelle sue scorribande nei prati, nei suoi studi in laboratorio e nella scrittura di questo libro. Dave Goulson ha un obiettivo molto serio: accanto alla celebrazione del suo amore per i bombi, c’è la volontà di aumentare la sensibilità delle persone al valore dell’ecosistema, e del ruolo che ogni elemento ha in un equilibrio vitale. Se gli insetti dovessero sparire, tutto il sistema finirebbe per collassare.
“Non si tratta solo dei bombi, ma di creare l’ambiente futuro di cui godranno i nostri figli, dove ci saranno ancora fiori, bombi, farfalle e uccelli, e raccolti sani”.
L’ecosistema si sta impoverendo, e senza di esso noi non potremmo esistere: mettiamo più fiori nei nostri giardini, i bombi ringrazieranno. Salvare il loro habitat significa prenderci cura anche di noi stessi.
Recensione di Francesca Cingoli