Dall'introduzione del Direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike D. Schmidt: "Dell'Omero e l'enigma dei pidocchi, il dipinto di Bartolomeo Passerotti di cui si occupa questo libro, si erano completamente perse le tracce, eppure proprio la sua sparizione ha dato luogo, nel tempo, a una situazione davvero paradossale: quanto più si era perduta la conoscenza diretta dell'opera, tanto più perdurava la sua fama. Il merito di tale memoria persistente va ascritto alle fonti antiche che ne avevano parlato (in primis, Raffaello Borghini nel 1584) e a due disegni dello stesso Passerotti, vale a dire lo studio preparatorio per il dipinto, oggi al British Museum, e un foglio del Louvre che lo replicava con alcune varianti."