Giovanni Pascoli, nella sua poesia "Romagna", pubblicata per la prima volta nel 1882 e poi inserita in "Myricae", dedicò a Stefano Pelloni, detto "Il Passatore", versi notissimi con cui definì il bandito "cortese" e lo indicò come "re della strada, re della foresta". Il libro racconta la storia che portò il Passatore dalle piccole malefatte giovanili fino al rango di vera e propria leggenda popolare. Prefazione di Eraldo Baldini.