Gli anni tra le due guerre sono in assoluto il periodo meno studiato della cooperazione italiana, nonostante si tratti di una fase particolarmente delicata, dato che l'avvento e l'istituzionalizzazione del fascismo scossero profondamente un movimento legato a doppio filo a culture politiche democratiche. Eppure, da un punto di vista quantitativo, gli anni Venti e Trenta furono comunque contraddistinti da una crescita della cooperazione, soprattutto per alcuni settori. Per cogliere queste apparenti contraddizioni, le vicende del movimento cooperativo italiano sono qui lette in un contesto internazionale, che offre l'opportunità di confronti, approfondimenti e distinguo.