Bisinello si prepara ad accogliere in un modo molto speciale l'arrivo del 1966: per il grande raduno sono rientrati in paese i vari Santin che nel corso degli anni erano emigrati in cerca di fortuna a Milano, Torino, in Svizzera e in Sudamerica. Ma a guastare la festa, in una notte nevosa di capodanno, è il ritrovamento del corpo sfigurato di un personaggio del paese molto in vista. Tutti gli indizi convergono nell'identificare l'autore dell'omicidio, che viene subito arrestato. Della sua difesa viene incaricata Rosaria Puglisi. A dire il vero, per lei il suo nuovo cliente starebbe bene a marcire in galera, ma accetta ugualmente di assisterlo perché la moglie, che si è presentata nel suo ufficio con un occhio pesto, è certa che sia innocente, e le ha fatto capire che troverà il coraggio di lasciarlo solo quando lui sarà di nuovo libero. Pur sospettando che sia proprio lui l'autore del delitto, Rosaria si impegna nella ricerca di piste alternative che possano scagionarlo. Questa ricerca la porta a scoprire cose che non avrebbe mai voluto sapere. Ad aiutarla, come sempre, è il nipote Totò, impresario di pompe funebri con fresca licenza di investigatore privato.