Nel giorno del suo nono compleanno, Giannino Stoppani - soprannominato da tutti Gian Burrasca per il suo carattere esuberante e dispettoso - riceve in regalo dalla madre un quaderno sul quale comincia ad annotare le sue avventure tragicomiche, riflessioni sulla vita e sulla società del suo tempo, i suoi sentimenti verso i familiari, gli amici e i nemici. Attraverso le pagine del diario assistiamo alle numerose marachelle che Gian Burrasca combina: dalle fughe da casa per sfuggire alle punizioni o per vivere nuove esperienze, ai suoi rapporti con la famiglia, i compagni di classe, i maestri... L'indiavolato monello vede ciò che i grandi credono che i bambini non possano vedere e, sincero fino in fondo, si fa giudice delle azioni degli adulti, smascherando l'ipocrisia del mondo borghese, il perbenismo dell'educazione e il malcostume politico.